PUNTO DI VISTA:
prot. 26700 La Comunicazione della..."svolta" prot.26700 del 22.03.2011.pdf
http://www.cisar.it/images/stories/ministero/satelliti0001.pdf
di IW5CGM Fermo restando il rispetto personale per la fonte, quale illustre organo istituzionale con le proprie sovranità e competenza, e premesso che il CISAR sull'argomento esposto ha sempre dimostrato serietà e collaborazione, non posso esimermi dall'esprimere con totale franchezza il mio disappunto dopo la lettura del documento indicato. Il mio punto di vista.
Una comunicazione analoga, era stata già fatta tempo addietro, il tema sempre quello delle presunte interferenze alle frequenze satellitari, alla "esclusiva" banda delle comunicazioni via satellite, tra l'altro, fino ad oggi, da noi CISAR sempre difesa.
Se ricordate bene, la protesta prese corpo dai radioamatori inglesi della AMSAT, i quali avendo a disposizioni molte più frequenze e bande di noi, redarguirono i colleghi Italiani che non intervenivano presso il nostro Ministero poichè rilasciava autorizzazioni su tali allocazioni. Certo la sovranità dello stato italiano e delle proprie leggi, non può valere quando si trattano questi argomenti, la legge italiana? non conta, mah...
Nella comunicazione di allora ( click to download: http://www.cisar.it/images/stories/ministero/25%20luglio2009.pdf ) , l'ing.Troisi, dopo assillanti pressioni, provò in maniera soft a chiedere alle associazioni il rispetto della UIT e di utilizzare la frequenze secondo il PNRF, che sappiamo è la legge dello stato a cui fare riferimento. Peccato che su questa, non vi sia stata traccia di differenziazione di utilizzo come chiedeva lo stesso direttore. che fece molta attenzione ad avere riferimenti normativi, difatti riportò nella comunicazione organi internazionali riconosciuti.
Notate bene, lo chiese alle associazioni: ed i radioamatori privati?
Ecco la svolta odierna: senza nessun riferimento normativo e di legge, oggi spuntano due termini che l'ufficio legale del Ministero, a seguito di esposto, ci chiarirà a che titolo vengano indicati: il Band Plan e la IARU. Può sembrare una innocente citazione, ma in realtà non lo è, poichè proveniendo da un organo istituzionale ha il suo peso, facendo però passare un messaggio sbagliato, perchè non è supportata da alcuna legge dello stato Italiano.
Conosco bene l'allegato 26 art.10 comma 3 che indica prima il rispetto del PNRF, e poi quello verso le allocazioni di frequenza per le varie classi di emissione previste dagli organismi radiomatoriali affiliati UIT, bene, ma alla luce che tali allocazioni non sono applicabili perchè si scontrano con lo stesso PNRF ITALIANO ( legge dello stato) questo decade, anche perchè poi vi sono altre realtà private Italiane, come la nostra , accreditate UIT, e la partecipazione alla WRC ne è prova.
La UIT riconosce tutti i radioamatori di tutte le nazioni, la IARU solo alcuni in maniera assolutamente anti-democratica.
Quindi di cosa si parla?
E' fin troppo facile capire come ciò sia stato insistentemente chiesto, e volutamente inserito per creare un sottile "precedente", un cartaceo storico su cui basarsi, proprio perchè la legge dello stato italiano non lo prevede. Ma allora io cittadino Italiano che partecipo da sempre alle attività Ministeriali, che cerco di confrontarmi con tutti i sodalizi, che pur non essendo un radioamatore (per la privata IARU) sono tra quelli che ha rispettato per raziocinio tecnico e per buon senso maggiormente quelle indicazioni che gli stessi propri paladini ARI hanno più volte disatteso, che ho diritto come tutti alla mia attività secondo la legge emanata dal governo, mi chiedo: ma non sono un pochetto... con la testa nelle nuvole?
Non solo,
ho sempre ritenuto che NOI radioamatori fossimo tutti uguali, e le nostre attività avessero altrettanto lo stesso valore, invece con questa comunicazione l'Ing Troisi ha indirettamente lasciato intendere che questo non è vero. Se così fosse allora l'attività SSB la dobbiamo proteggere,ed avrà un'altra comunicazione, chi fà SSTV, APRS, Packet, e gli stessi pontaroli come me,sia analogici che digitali hanno gli stessi diritti, insomma tutti vanno difesi.
Al di là delle ragioni tecniche che noi abbiamo sempre validato, pur trattandosi di frequenze collettive, quelle giuridiche non lasciano spazio a distinzione alcuna.
Ma non è così, e questo è veramente sconcertante se la validazione, proviene dalla Pubblica Amministrazione, anche se in maniera indiretta. La prova? Se ricordate abbiamo perso ben due anni di discussioni per arrivare ad una soluzione per la pianificazione delle allocazione dei ripetitori, l'idea partì proprio con l'ing.Troisi e quando fummo pronti lo stesso ci disse che la legge era quella e non potevamo fare nulla. Forse se avessimo mosso gli inglesi pontaroli...
Bene ed oggi invece cosa leggiamo? Tutta un'altra linea, un'altro peso e un'altra misura, ci indica il mancato coordinamento con Band Plan della IARU , ben sapendo che non sono legge e non sono riconoscibili dal Ministero.
Senza quelle citazioni, sarebbe stato anche un buon invito al buon senso, mentre così si corre il rischio di inasprire i rapporti invece di favorire la collaborazione.
Non ci sono altre parole, se non lo sdegno nel vedere come si snatura l'etica del radiantismo, invece di condurre trattative e prendere accordi con tutte le associazioni, si và al Ministero da soli, magari con illustri personaggi a garanzia della levatura istituzionale, non per difendere i diritti di tutti, ma i propri, in nome di una demagogica libertà e saggezza delle quali solo alcuni sono depositari.
Mi rattrista constatare che invece di rivendicare un ruolo maggiore in Europa, si subiscono le ingerenze degli altri che hanno più bande di noi: ma chi ci rappresenta in questo modo riduttivo come radioamatori ITALIANI nel mondo?
A questo punto che senso ha continuare a perdere tempo con la WRC12, tanto chi non è mai venuto, mettendo in imbarazzo più volte il proprio sodalizio, il contentino lo ha avuto, chi ha disatteso più di tutti le regole, oggi vuole imporle agli altri, a noi, a tutti voi che vi credete radioamatori liberi nelle vostre attività.
Basta solo fare due conti dei radioamatori che svolgono le varie sperimentazioni, e se da domani tutti chiedessero da 145.825 in sù che farebbe il Ministero? Come dite 145.800? No c'e' la ISS, e quella è stata la dimostrazione che i rapporti tra associazioni esistono, quelle che non hanno paura di di dire o di esporsi, che sono coerenti e rispettano tutte le attività, quelle sicuramente che non si sentono un gradino più in alto delle altre.
Care associazioni, cari radioamatori, quali titolari di autorizzazione generale mi raccomando non chiedete frequenze che il Ministero è costretto ad autorizzarvi, se ve le rilasciano andate lì da soli e protestate, e se vi danno noia emissioni provenienti da paesi stranieri, scrivete ai loro governi e tutto magicamente si risolverà: La nostra nazione ci insegna.
P.S. Il CISAR è accreditato UIT, ma siamo dell'EURAO, ci vuole un protocollo anche per noi non credete? A mio giudizio non esiste altro modo per risolvere i problemi se non discutendo e confrontandoci seriamente tra sodalizi, radioamatori ed istituzioni, decidendo tutti insieme come gestire le "nostre Italiche frequenze" , battendoci perchè queste diventino "europee" al pari di tutti. Altri mezzi o mezzucci poco chiari, o di singolo favore, non fanno altro che allontanare il radiantismo e la passione della radio dal nostro essere.
026700, la comunicazione della svolta, e non solo...
IW5CGM Giuseppe