Il funzionamento di un radiatore corto rispetto alla sua lunghezza d'onda, con basso Q e quindi sufficientemente broadband, è sufficientemente chiarito da Nerio Neri e ripreso nel lontano 1998 quando decisi di passare dalla teoria alla pratica. Parte del testo di Neri è su
http://www.brunero.it/dci/antenna.html
dove si trovano altri contributi ed altra letteratura.
Anni ed anni di prove ed esperimenti danno ragione di quanto si riporta, e cioè che aumentare la misura tipica di poco più di 7 metri non porta ad alcun giovamento, tutt'altro; sempre che si voglia arrivare ad avere un'antenna utilizzabile su diverse bande per tramite di un comune accordatore, già comunque sufficientemente risonante.
Stendere radiali porta ad aumentare il Q dell'antenna, è vero, ma aumentare la risonanza su una banda significa perdere l'usabilità in altre bande.
Aumentare la lunghezza dell'elemento radiante fino a 10 metri, ovvero avvicinarsi al quarto d'onda per i 40 metri, non porta ad alcun giovamento. Intanto per realizzare una ground plane per i 40 metri non occorre mettere un adattatore alla base, basta agire sui radiali; i radiali del piano di terra riportato saranno assolutamente necessari, e l'antenna non risuonerà su altre bande, se non forse sulla parte alta dei 15 metri. Ma c'è di più: si parla di piano di terra riportato quando si riporta effettivamente una piano di ground ad una certa altezza dal suolo (sono tipiche le installazioni di antenne GP per la banda dei 27 MHz sui tetti delle case); una GP al suolo è scarsamente efficiente.
Angelo IK1QLD